Calcografia


In questa serie di opere, utilizzo la tecnica dell’incisione e della stampa per rappresentare l’eco del passato che continua a vibrare nel presente attraverso l’apparizione, e poi riproduzione, di immagini che sono vestigia, testimonianze e tracce materiali, di ricordi che mi sono cari e risuonano in me.
Il segno inciso, con il suo gioco di luci e ombre, comunica, allo stesso tempo, presenza e assenza: è pieno scavato, vuoto che diventa forma. Attraverso le ombre, il ricordo si trasfigura, come nelle immagini delle pellicole fotografiche, che si scoloriscono nel tempo, lasciando frammenti di memoria in dissolvenza, sospesi tra realtà e immaginazione. Le luci cercano di rivelare quei dettagli nascosti che l’oscurità, invece, vuole proteggere.
Gli oggetti - i puzzle, la pala e la sabbia - evocano l’infanzia, vissuti lontani ma incisi nel profondo. I puzzle rappresentano la costruzione dell’identità, l’ambivalenza del ricordo, in cui l’immagine nitida svanisce e quella sfocata, paradossalmente, appare vera. La pala e la sabbia richiamano il gioco, lo scorrere del tempo e il passaggio dall’infanzia all’età adulta, come castelli destinati a sovrapporsi e a dissolversi.
Ogni segno inciso è un ponte tra le impronte del passato e l’identità presente, in divenire, in un enigma che si rinnova all’infinito.











